E non incominciò col vento.
È arrivata dolce quieta
poi ha picchiettato sempre un po’ leggera.
Non voglio perdermi
il trapestio di questa pioggia.
Ha portato sipari d’autunno
dopo insopportabili assenze e lunghe.
Non voglio addormentarmi.
Ascolto il suo ritmo il suo suono
con immagini di danze
e il suo profumo:
è respiro di sere d’infanzia
aroma di terra battuta,
tentavamo carezze con le dita
sul rotolio delle gocce impolverate
e sul loro disfarsi in nulla.
Le mura hanno assorbito i soliti frastuoni
e l’aria quasi ammutolita
impregnata di umore nuovo
ha corrotto ogni spazio;
sembra voler lenire ferite
quietar stridori
e la chiave nella toppa non manda più lampi.
Curerò le tue piante
cariche di anni e di memorie,
e le mie nuove,
ammucchierò le foglie cadute
sulle tue radici
e sul tuo carretto di sempre.
Ci saranno braccia nuove a condurlo.
Con la nuova pioggia
di Maria Grazia Frassi (Robecco, MI)