Quando morirò, per favore,
non mi esponete:
niente croci, né torce,
a rivendicare ciò che non ero.
Abbandonate il mio corpo
che io stessa avrò lasciato.
Io, comunque, non sarò lì.
Non baciatemi la fronte gelida,
non posate su di me sguardi
che io non possa ricambiare.
Non piangete per voi stessi,
piangendo me, non ponetemi domande
che io non possa udire.
Fidatevi della mia assenza,
lasciate che io sia altrove,
o non sia del tutto.
E ricordatemi vibrante e piena
di vita, ché ho vergogna
del mio corpo denudato dell’anima,
del mio viso senza espressione.
Portate di me un ricordo di quelli
che sovvengono all’improvviso,
e piangendo vi venga da ridere.
E non cercatemi dentro una bara,
ma nei vostri occhi davanti a uno specchio
e mantenete il segreto, vi prego,
quando mi avrete trovata lì.