Chissà a che pensano le rose
cullandosi nella brezza di maggio
e le api attorno a cercar dolcezza
come pensieri che ronzano nella testa.
Chissà se come me si sente piccola
la formica poggiata sul libro aperto.
Chissà cosa prova una donna
quando riceve dei fiori.
Chissà se si sente solo il mare
mentre aspetta l’estate
per essere vissuto.
Chissà se vuol mostrare il suo vigore
il fulmine che si scatena potente.
Chissà se ha paura il fiume
buttandosi nell’immensità del mare
com’è timoroso un bimbo
consapevole di divenire uomo
quando rompe i suoi argini
e l’avventura della vita
lo trascinerà in acque profonde
dove il vento incresperà le sue onde
sbatterà sulla durezza degli scogli
sfogherà la sua irruenza
in giorni di tempesta.
Chissà perché per il pettirosso
è la normalità volare
mentre a me spaventa
innalzare le ali.
Chissà se sono palpiti d’amore
o struggente malinconia
a far piangere le nuvole
e consolarsi con un raggio di sole…
e chissà perché
vorrei fermare la parola amore
sulle tue labbra di zucchero a velo.
Chissà
di Angela Cristina