Ho deposto i miei anni e la mia stanchezza
in un angolo del giardino,
a guardia un vecchio pino
dalle fronde profumate.
Mi sono messa in cammino
con la lena dei vent’anni
e il diritto alla vita
arrogante e sicuro,
compagna l’esultanza del vento.
Solo al limite, dove la terra incontra
la distesa viola del mare
ho fermato il passo:
le onde arrabbiate sulla scogliera,
non più bussola né faro,
solo l’avvertimento,
certezza per chi ha occhi di fede,
che non era stato inutile il viaggio.
Col vento sferzante sul viso
ho fatto scivolare dalla bisaccia
i miei ricordi, reliquie del cammino,
il profumo delle rose,
il sapore dell’acqua di sorgente,
le ultime briciole di pane.
Ad occhi chiusi
ho respirato immersa
nell’aria dell’oceano.
Finis Terrae
di Paola Meroni (Rovello Porro, VA)