Cari lettori questa storia comincia in una città chiamata Monasch, si trova sulle nuvole di quella che oggi chiamiamo Terra ma miliardi di anni fa nessuno del popolo di Monasch sapeva di essere sulle nuvole del nostro pianeta. A Monasch c’era un re che si chiamava Lo Pan, aveva un figlio, Jiarvis Pan. “Padre le nostre terre stano scomparendo tutte, una ad una, si dice che sia colpa della grande palla nel cielo che tutti chiamano arancia del cielo” disse Jiarvis “Cos’è quest’arancia nel cielo?” rispose il re. Jiarvis intimorito la indicò al padre e il re intervenne dicendo: “Chiama i tuoi amici più fidati e portali qui”. “Ma papà cosa fai…” il padre e re lo interruppe: ”Vai fidati…e figlio mio sbrigati!”. Lui senza dire niente andò a chiamare gli amici. “Amici venite è urgente”. ”Perché?” chiese Zam un amico: “Se volete vivere venite”; loro andarono. Gli amici si chiamavano: Zam, Keta, Key. Appena arrivati il re li portò in un tunnel pieno d’acqua e fecero un bagno. A un certo punto tutti divennero più forti ma poi tornarono come prima, però solo d’aspetto, dentro erano fortissimi. “Ragazzi voi verrete equipaggiati, dopo di che andrete lì sull’arancia del cielo” disse il re aggiungendo: “E lo sconfiggerete”…”Ma papà siamo solo in quattro, come faremo? Quel pianeta ha un re che riesce a sciogliere le nostre terre!” disse Jiarvis ma Zam rispose: “Possiamo farcela, ma non perdiamo altro tempo”; presero la nave e partirono. La nave aveva la forma di uno strano pesce rosso con la coda deformata e una porta nel lato destro. Una volta arrivati videro la grande palla arancione, Keta la disegnò come fosse una foto; gli altri rimasero stupefatti da quello spettacolo luminoso, ma non era una cosa consueta da immaginare: era tutto pieno di raggi che partivano dal basso verso l’alto e c’era afa. In mezzo ai raggi c’era un castello e non altro, i quattro ragazzi decisero di entrare. Chiesero: “C’è qualcuno?”. Una voce rispose: “Oh principe di Monasch, io sono il re Sole”. “Tu stai distruggendo le nostre terre” disse Key. “No! Vi assicuro che sono innocuo, però una cosa: io sono da solo, senza amici, un popolo, una moglie e dei figli…Potremmo unirci! I miei raggi andranno su di voi ma senza bruciarvi”. I ragazzi dissero: “Cosa? I raggi? A cosa servono?”. “Non lo sapete!? Perdirindina venite!” disse il re Sole portandoli fuori dal castello. “Guardate non notate che il vostro terreno è bianco ma da qui è verde e blu??”. “Oh è vero!! Perché?“ disse Jiarvis. “Perché voi vivete sopra la Terra un pianeta sacro perché si dice che se lo facciamo germogliare, nasceranno nuove forme di vita e sarà il pianeta con più forme di vita!!”. “Ma dobbiamo fare qualcosa” chiese Zam “Sì. Ora che ho la possibilità di dirvelo dobbiamo unirci poi alternarci: a volte io scalderò la Terra con i miei raggi e altre volte voi la bagnerete d’acqua, però si chiamerà pioggia; ci servirà il vento, ma col fatto che è vostro nemico, è compito vostro andare da lui”.” Tutto qua?” disse Key. “No…serve la luna che illumina il buio. Ora è tutto qua…Buona missione!!” terminò il re Sole. I ragazzi andarono prima dalla luna poi dal vento. Una volta arrivati: “Luna sono Jiarvis il principe di Monasch, capitale del mondo nuvola stiamo creando una confederazione, ci servi…” gli spiegò tutto. ”Ci sto” disse Luna. Il mondo Luna non era il massimo. Dopo un po’ la luna e il sole si sposarono. Il sole grato disse: “Ragazzi grazie per avermi portato con voi, ho conosciuto Luna la mia amata” “Prego ma ora che siamo nel regno del vento entriamo nel castello” disse Keta. “Ciao Vento dobbiamo chiederti di unirti alla nostra confederazione…” disse JIarvis “perché salvare delle persone quando puoi fargli degli scherzi e ridere come un matto??” sostenne Vento “Te lo dico io: perché le persone sono nate per avere una vita e tu hai una vita, quindi sei indispensabile e immaginati se ti facessimo mai degli scherzi!!! Come ti sentiresti??” disse Zam. Dopo qualche minuto di silenzio Vento disse: “Sono con voi!!”
E insieme formarono i fenomeni naturali.
Grandi eroi per il mondo
di VALENTINA VOLONTE’ della Scuola Primaria Pizzigoni di Saronno