In un giorno di agosto nell’America del Nord nacque un piccolo topolino bianco con un ciuffo multi-color, si chiamava Spiky.
Fin da piccolo andrò a scuola per topi e studiò in una scuola astronautica, perché il suo sogno fin da piccolo è sempre stato essere il primo topo di tutta la storia ad aver messo piede sulla luna.
I mesi passavano e Spiky era sempre più emozionato. Il giorno del test finale Spiky tremava da capo a piedi, non riusciva a tenere la penna in mano, fece del suo meglio, ma la fortuna non fu dalla sua parte, e non superò il test. Quello fu il giorno più triste della sua vita e, dopo un mese, si ritrovò a studiare in una scuola professionale per topi: studiò meccanica e tecnica e a fine mese vinse il diploma e andò a lavorare in una fabbrica di robottini come operaio. Presto fu dichiarato presidente della fabbrica per quanto era bravo e intelligente. Diventò anche molto ricco e si comprò una piccola villetta per topi e si costruì un proprio laboratorio in giardino: lì costruiva robottini e li conservava con cura.
Mentre un bel mattino d’autunno stava tranquillo nel suo laboratorio a costruire il suo diciassettesimo robottino da collezione, gli venne in mente un’idea brillante, cioè di costruire una navicella spaziale nel suo laboratorio e avverare il suo sogno che ha sempre desiderato. Si diede da fare e verso la fine di nove mesi la navicella fu pronta, nuova di zecca. Spiky dedicò una settimana per un veloce controllo alla navicella e il 28 giugno del 1933 salutò tutti i suoi amici senza dire a nessuno dove sarebbe andato, e partì.
Ci vollero dodici ore, fino a quando [vide!] la splendida luna brillare davanti ai suoi occhi.
Si avvicinava sempre di più, fino a quando la navicella si posò delicatamente sulla luna, e Spiky si mise a piangere per l’amozione, si preparò e uscì dalla navicella, posando per terra la sua piccola zampetta, passeggiò e saltellò, e dopo dieci minuti vide delle creature verdi che scappavano e saltellavano: erano degli alieni! Spiky ritornò sulla navicella e prese due piccole pistole laser, saltò fuori e li rincorse, gli alieni si spaventarono e si nascosero, ma Spiky li trovò, e gli puntò contro le pistole laser e li rese buoni.
Spiky prese la macchina fotografica e scattò un sacco di foto, ritornò sulla terra e in dodici ore tutti i topi del mondo scoprirono la meravigliosa notizia, i professionisti guardarono le foto e presto fu nominato primo e migliore astronauta topo del pianeta.
Lasciò la fabbrica e diventò il topo più ricco di tutto l’universo.
Spiky e la luna
di MARTINA CHECHEVA della Scuola Primaria Pizzigoni di Saronno