Vorrei essere… pioggia. Quando sono trasparente, quando gli altri non mi vedono, quando la gente non mi capisce. Vorrei essere pioggia che scivola velocemente sugli altri senza che se ne accorgano, senza alcun rumore o respiro. Cadendo dal cielo bagnerei il mondo e innaffierei la natura morente. Esplorerei tutte le parti della terra, ma nessuno si accorge della mia fragile presenza.
Le persone con arroganza mi scostano con un ombrello, inchiodandomi al cuore. Allora mi arrabbio e scateno un temporale, il diluvio, un’onda di rabbia, che schiaccia gli altri. Ma mi rallegro quando un bimbo balla, ride e canta alla pioggia, a me. Vorrei però a volte non buttarmi dalla mia nuvola calda e soffice, non vorrei cadere a terra perché ci sono momenti in cui non so… rialzarmi.
Ma quando all’improvviso da un cespuglio che appare morto fa capolino un complimento io… io mi sciolgo, tutto si scioglie attorno a me e divento fata. Volo sopra la gente portando pace, amore, allegria e illumino i cuori di chi, a volte, come me, si sente pioggia. Il mio manto rosa luccicante è cosparso di stelle e accalda i visi freddi.
Però devo ritornare me stessa e cercare di essere fata ogni giorno.
Vorrei essere pioggia
di MARTINA MAZZOLENI dell’Istituto comprensivo di Serio